trame fitte, 19-20-21 ottobre



Spettacolo teatrale
La madre dei ragazzi
La vita e la lotta di Felicia Impastato

di e con Lucia Sardo
regia di Marcello Cappelli



Lucia Sardo, interprete del film I CENTO PASSI nel ruolo di Felicia Impastato, intende con questo spettacolo rivolgere un omaggio a Felicia che con la sua lotta costante ha dato una nuova speranza alla Sicilia, una speranza di riscatto e cambiamento. Una delle “partigiane” più determinate della “resistenza” contro la mafia, Felicia Impastato,è morta a Cinisi a 88 anni. Ma chi era Felicia Impastato? Quelli che hanno visto il bellissimo film di Marco Tullio Giordana, I Cento passi, sanno che a questa donna, nel 1978, uccisero il figlio Peppino con una carica di tritolo. Felicia era la moglie di un mafioso e, se avesse seguito il codice della mafia, avrebbe dovuto tacere e imporre all’altro figlio il dovere di compiere la vendetta. Felicia, che, proprio attraverso Peppino, aveva intuito che altri erano i valori di cui farsi carico, ha interrotto la faida, non ha risposto con la vendetta, non ha ribattuto col delitto, ma ha preteso che fosse lo Stato a punire l’assassino di suo figlio.  Non fu dunque facile per Felicia Impastato trasgredire il codice della mafia, eppure non ha esitato ad affrontarla apertamente, prima costituendosi parte civile contro ignoti e in seguito, attraverso dichiarazioni, interviste, aperte denunce a indicare in Tano Badalamenti l’assassino di suo figlio. Con la sua ostinazione, il suo coraggio era riuscita, anche se ben ventiquattro anni dopo la morte del figlio, a vederne conclusa l’inchiesta con la condanna all’ergastolo di Tano Badalamenti. Sono stati lunghi anni di lutto, senza cedimenti. Non perdeva occasione per dare un senso alla morte di Peppino, per farne un simbolo della lotta antimafiosa trasformando la sua casa in un luogo d’incontro, una casa della memoria che è stato stimolo e testimonianza  dove far rivivere gli ideali della lotta di Peppino e trasmetterlo alle nuove generazioni.

21 ottobre, ore 21.00
Teatro Centrale Preneste,
via Alberto da Giussano 58

ingresso 3 euro

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Dibattito
Trame fitte: parole e creatività
per leggere il contemporaneo

21 ottobre, ore 18.30
Spazio daSud - Via Gentile da Mogliano 168-170

Gianmarco Palmieri [Presidente Municipio VI]
Gianluca Peciola [Consigliere provinciale]
Giuseppe Provenzano [Svimez]
Lucia Sardo [Attrice]
Caterina Venturini [Scrittrice TQ]

conclude:
Nicola Zingaretti 
[Presidente Provincia di Roma]


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Laboratorio teatrale gratuito
Il racconto delle mafie

a cura di Maria Marino

19 e 20 ottobre, dalle 18 alle 22
Spazio daSud - Via Gentile da Mogliano 168-170

“E’ riposante la tragedia, perché si sa che non c’è più speranza. La sporca speranza, che si viene presi come un topo, con tutto il cielo sopra di noi, e che non resta che gridare. Non gemere, no, non lamentarsi. Urlare a piena voce quel che di aveva da dire, che non si era mai detto e che forse non si sapeva ancora. E per niente: per dirlo a se stessi, per impararlo da se” 
(da “Antigone”di J. Anouilh)
“La speranza è una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni” 
(M. Monicelli)

Il teatro civile non è un fenomeno contemporaneo. Le radici di questa dimensione espressiva si affondano nella la tradizione più antica e più autentica dell'arte teatrale: quella che mette in scena la riflessione sui temi della politica, della società e del vivere comune.
Dalla tragedie greche, passando per la Commedia dell'Arte, il teatro dell'assurdo, il teatro politico, i grandi autori dell'Ottocento e del Novecento, fino agli esponenti contemporanei del teatro della memoria e di narrazione, rintracciamo un filo conduttore che attraversa tutta la storia e che ha, da sempre, un intento comune: raccontare, attraverso la dimensione scenica, l’uomo,  la società in cui vive e il potere che da sempre mina alla sua libertà.
Ed è su questo vorremmo confrontarci, cercando di fare del nostro spazio un’agorà, un punto di osservazione privilegiato per cogliere e analizzare spunti di riflessione, per far rivivere memorie e storie. Così come quello degli spettatori del teatro civile, il nostro ruolo non sarà solo di "assistere", ma di riflettere, ricordare, ragionare.
Saranno sia quelle più note che quelle “dimenticate” le storie che ci aiuteranno a percorrere questo piccolo viaggio.

“Il racconto delle mafie” sarà dunque un momento di riflessione, di indagine e di confronto.
La prima parte dei due incontri sarà dedicata agli elementi base del training fisico e vocale dell’attore - un modo per entrare in sintonia con lo spazio, con il nostro corpo, con gli altri e con la nostra voce - per poi passare alla lettura dei testi che farà da spunto al il successivo lavoro improvvisazione.
Gli spettacoli, i testi e le storie su cui si lavorerà sono: “La violenza” (di Pippo Fava) - “La verità vive” (di L. Nudo) - “Dimenticati” (di D. Chirico e A. Magro)

Maria Marino è un’attrice teatrale. Dal 2001 ha collaborato diversi gruppi come Teatro Rossosimona, Libero Teatro, Teatro dell’Acquario e Carro di Tespi.  Negli ultimi anni ha incontrato il teatro civile con gli spettacoli  “La verità vive. Indagine teatrale: le donne e la mafia” e “La violenza”. Quest’anno è nella cinquina dei finalisti del “Premio Antonio Landieri” per il teatro di impegno civile, come migliore attrice con lo spettacolo “Lo stipo. Canto per una terra dispersa”.

Per info e iscrizioni: ia.marino@hotmail.it o info@dasud.it